I trabucchi pugliesi sono ingegnose strutture in legno sospese fra roccia e mare, simbolo antichissimo della tradizione popolare del Gargano. Fatti di pali, corde e carrucole che reggono ampie reti da pesca, pare abbiano origine fenicia, e servivano già agli antichi abitanti della zona per pescare senza lasciare la terraferma.
Oggi sono tutelati dal Parco nazionale del Gargano, e molti sono ancora attivi sulla costa fra Vieste e Peschici, dove si alternano alle torri di avvistamento cinquecentesche: la bellezza del paesaggio lascia sgomenti.
Alcuni trabucchi raggiungono dimensioni considerevoli, tanto che sulle loro piattaforme sono allestiti ristorantini semplici ma accoglienti e caratteristici, in cui si può gustare del pesce appena pescato.
Visitarli è sempre possibile, ma il momento migliore per comprenderne anche il funzionamento è la fine di giugno, quando a Vieste si mettono in scena vere e proprie dimostrazioni di pesca con le antiche tecniche marinare.
L’occasione è data dalla Festa dei trabucchi, che fa seguito alle feste sacre di primavera, e si svolge in prossimità del porto, fra stand gastronomici, bancarelle d’artigianato, proiezioni video, conferenze e concerti, in un crescendo di voci e di allegria.
E cosa sono i Trabucchi? A cosa servono?
I Trabucchi sono delle complesse e fascinose macchine da pesca. Come tutte le macchine sono nate quando l’ingegno umano si è applicato a ridurre gli sforzi per raggiungere uno scopo.
La storia non è esatta, ma le esigenze del popolo sì.
Il mare del Gargano non era sicuro, c’erano i pirati, e si immaginino questi uomini a guardare banchi di pesci sfilargli sotto il muso e, impotenti, a lasciarli andare.
Impotenti anche per via del mare agitato, nervoso, sferzato dal maestrale.
Con i pini d’Aleppo, abbandonanti nella zona oltre che modellabili, resistenti ed elastici, sono stati realizzati i Trabucchi e tempeste e pirati hanno cessato di essere una minaccia.
Funzionano pressappoco così: gli argani, sistemati tra loro in maniera piuttosto complessa, consentono di calare in mare una rete molto grande a maglia fitta, poi, al momento opportuno (quando il pesce è imbrigliato), tirarla su.
Non si tratta di una manovra automatica, occorre un notevole sforzo fisico, occorrono braccia umane. Di questi uomini custodi di una maestria antica, della loro tutela e valorizzazione, se ne occupa a Vieste l’Associazione La Rinascita dei Trabucchi Storici.
Il tempo rovina le cose ma spesso gli uomini le aggiustano. L’associazione fa esattamente questo e si impegna al supporto dei Trabuccolanti ormai anziani, affinché la conoscenza non vada perduta.
I Trabucchi sono incantevoli trappole del mare e servono per pescare. Su alcuni di questi negli ultimi anni sono stati realizzati dei ristoranti che poi ristoranti non sono. O se lo sono, lo sono nel senso primo del termine in quanto ti consentono di mangiare e bere, quindi di ristorarti, ma mancano di tutta una serie di elementi tradizionali (muri, pavimenti, condizionatori), perché composti al 95 % di mare e legno.
Trascorrere del tempo su questi deliziosi approdi equivale a un’esperienza di viaggio senza precedenti. L’originalità è tale da far sì che l’intera vacanza ne porti poi il segno.
perché la gente ama i Trabucchi?
Passiamo la maggior parte del tempo in perfetto equilibrio sulle nostre gambe, e sempre la maggior parte del tempo la trascorriamo in spazi chiusi, o quantomeno protetti da schiere di palazzi: le mura rassicuranti della nostra città. Su un Trabucco, un po’ come succede su una barca, qualcosa viene meno, ed è bello. Queste diavolerie del mare accade che oscillano sul moto dell’acqua, vibrano come fossero corde tese, cambiano le nostre più abituali impressioni. Penso che sia questo che piace alla gente, l’emozione essenziale sta in questa rottura, in questa breve vertigine nell’ordinario.
Sui Trabucchi, smettiamo di sentirci con i piedi ben piantati per terra.
Il mio consiglio di viaggio è di visitarli, Sic et simpliciter.
Il B&B Parallelo 41 si trova a soli 10 minuti di passeggiata dal porto: raggiungerlo a piedi è il modo migliore per godersi l’atmosfera, fermandosi lungo la strada per curiosare fra prodotti tipici alimentari e non.
Per la Festa dei trabucchi vi consiglio di prenotare con un po’ d’anticipo: la voglia di esserci, da parte di tutti, è sempre così tanta da lasciarmi ogni anno senza parole!