Il nostro Gargano è ricco di tradizioni culinarie nate dalla necessità di chi aveva bisogno di sopravvivere ai periodi di povertà e tra queste tradizioni nasce il famoso “tarallo”, il famoso anello croccante dal sapore avvolgente.
L’origine della ricetta risale circa al 1400, ai periodi in cui la carestia regnava la regione. Si crede che il primo tarallo fu impastato da una madre che, non avendo nulla con cui sfamare i propri figli, provò ad usare quel poco che aveva nella sua dispensa: farina, olio extravergine di oliva, sale, vino bianco, una serie di prodotti che nelle tipiche dispense pugliesi non potevano mai mancare. Creò un impasto che venne appiattito in due striscioline sottili, dando loro l’aspetto di un anello che, dopo essere stato lasciato lievitare, venne cotto in forno. Il risultato dettò l’inizio di una tradizione che dura tutt’ora.
Le origini del nome sono incerte: molti pensano possa provenire dal latino “torrere” che significa abbrustolire mentre altri sostengono che debba il suo nome all’italico “tar” insieme al franco “danal” che indicava in passato il pane arrotolato tipico oltre le Alpi, chi sostiene venga dal francese “toral” che sta per essiccatoio. Ma le ipotesi più accreditate sono quelle che attribuiscono l’etimologia al greco “daratos”, cioè “specie di pane”.
Con il tempo la ricetta dei taralli ha subito varianti come l’aggiunta di spezie che vanno dai semi di finocchio ai peperoncini, dalle olive alla cipolla. Non mancano le versioni dolci dei taralli, da accompagnare al caffè o a chiudere un pasto: glassati con limone o ricoperti di cioccolato! Semplice, naturale e leggero, il tarallo va bene ovunque: Servito durante un aperitivo, accompagnando olive, salumi e formaggi, o realizzando un secondo particolare, o a fine pasto nella sua variante dolce!
Ed è proprio della sua variante dolce che oggi vogliamo consigliarvi di riproporre a casa: i ” Ciammell’ “
Sono un dolce tipico del Gargano, si tratta di semplici taralli glassati, che le nonne preparavano durante il periodo pasquale con pochi e semplici ingredienti.
- 1 Kg Di farina
- 100 gr di Olio Evo
- 6 Uova
- 250 gr di zucchero
Procedimento:
Come primo step bisogna disporre la farina a “fontana”, aggiungerci zucchero e olio caldo, e iniziare ad impastare. Una volta ottenuto un impasto omogeneo e compatto, tagliarlo in tanti pezzi modellati con la tipica forma ad anello. Gli anelli dovranno poi essere infornati per circa mezz’ora a 160°. La ricetta originale prevede una precottura in acqua bollente per poi far “riposare” i taralli per un paio d’ore prima di essere infornati.
Preparazione della glassa:
Setacciare lo zucchero a velo (circa 100 grammi), nel frattempo,portare dell’acqua ad ebollizione in un pentolino, che verrà successivamente versata un po’ alla volta nella ciotola, e mescolata allo zucchero, fino a quando quest’ultimo non si sarà completamente sciolto. Occhio a non esagerare troppo con l’acqua o con lo zucchero, per evitare che la glassa diventi troppo dura o liquida. In questi casi se risulta troppo liquida basterà aggiungere altro zucchero a velo un po’ alla volta e viceversa aggiungere poche gocce d’acqua se risulta troppo dura.
Questi taralli dolci sono perfetti in ogni momento della giornata, dalla colazione per accompagnare latte, caffè, tè o al dopo pranzo\cena con liquori!